Australia South Australia

Arrivo in Sud Australia

11 Agosto 2012

Lasciamo Warrnambool, non prima di aver fatto alcune compere e spesa, ed un bel pieno di benzina.
La Great Oceon Road e’ molto bella, ma in quanto a prezzi e’ altrettanto cara!!

Warrnambool sembra la classica cittadina di passaggio, battuta dai turisti o in uscita o in entrata nel Great Ocean Road.
Merita pero’ il parco naturale che dista pochi chilometri da qui:
Il Tower Hill.
A parte essere gratuito l’ingresso (cosa rara), offre una vera immersione nella natura, con la possibilita’ di fare delle passeggiate attraverso il bosco che si sviluppa tutto intorno…ad un vulcano spento ed oggi un lago!!


Un vulcano spento ora un lago a pochi chilometri dalla citta’ e dal mare…Incredibile!

Intorno vivono tranquillamente e pacificamente i canguri e gli emu (simboli nazionali) ed i koala.

Intraprendiamo quindi il nostro viaggio verso il Sud Australia, destinazione Adelaide, futura casa.

Come abbiamo potuto gia’ verificare sulla nostra pelle, le distanze in questo Paese sono enormi, nulla e’  “dietro l’angolo”.
Per arrivare da Warrnambool ad Adelaide occorrono circa 7 ore di viaggio, e sono le due uniche citta’ piu’ grandi vicine..in mezzo solo campagna e pochi villaggi.

Visto l’orario e volendo evitare di guidare con il buio, decidiamo di non tirare lungo fino ad Adelaide, ma di fermarci nel primo paesino subito dopo il confine con lo stato di Victoria: Mt. Gambier.

Non ci e’ permesso infatti dalla societa’ che ci ha noleggiato il caravan di guidare quando e’ buio essendo alto il rischio di incidenti..con gli animali, in particolare con i canguri.
I canguri sono animali notturni ed inprevedibili.
Da quando siamo arrivati in Australia abbiamo visto tantissimi di questi animali giacere morti lungo il ciglio della strada…con dei corvacci che se li mangiano.
Immagine triste ma ahime’ reale.

Anche durante il viaggio verso Adelaide ne abbiamo incontrati tanti, tanto che purtroppo ci siamo abituati a vederli morti e non ci facciamo piu’ caso.
Anzi…mentre guidavo quasi ne prendevo io uno!!!

Mano a mano che ci avviciniamo allo stato del Sud Australia, incontriamo dei mega cartelli che avvisano della quarantena di alcuni prodotti.


Avevamo infatti letto che la quarantena esiste anche tra gli stessi stati australiani non solo con i paesi esteri, ed ogni stato australiano ha le sue regole.

In Sud Australia per esempio e’ vietato portare prodotti quali: verdura, frutta, patate, miele.
Il tutto viene pubblicizzato lungo la strada da questi enormi cartelli, che avvisano anche della presenza di specifici contenitori dove buttare questi prodotti.

Ecco il contenitore.

Un bidone isolato lungo una strada ad alto scorrimento, dove second loro una persona si deve fermare e buttare l’insalata o la frutta se li porta con se, anche se li ha comprati in un supermercato a pochi chilometri di distanza dal confine!!!!

Entriamo finalmente in Sud Australia, lo stato australiano piu’ arido (circa l’80% della superficie) ma con li maggior numero di parchi nazionali (il 22%).

Arriviamo a Mt. Gambier, che, oltre essere la prima citta’ del Sud Australia che si incontra venendo dalla costa sud, scopriamo essere molto conosciuta per la sua industria di legname.
Cenando nel nostro mitico caravan, girando tra le mani la scatoletta di Philadelphia, scopriamo che e’ stata prodotta dalla Kraft…proprio qui a Mt.Gambier..che coincidenza!!!

Passiamo la notte qui e proseguiamo verso Adelaide di prima mattina per riuscire ad arrivare con la luce in citta’.

Curiosita’:

In Australia la benzina senza piombo ha un costo molto basso rispetto all’Italia, vale infatti circa 1,34 aud/litro (al cambio attuale circa 1,14€/litro).
Qui la accisa (GST in inglese) e’ solo del 10%, come per molti altri prodotti.
Il costo e’ molto variabile da stazione di servizio all’altra a seconda se ci si trova in citta’ o in una zona rurale. La escursione puo’ arrivare anche al 20%.
C’e’ una lotta di mercato in corso tra le due catene di supermercati piu’ grandi, Coles e Woolworths, che sfocia a beneficio del consumatore anche dal distributore.
Conservando lo scontrino con spesa superiore a 30aud, ottieni uno sconto di 8 cent/litro.
Coles facendo benzina alla Shell, Woolworths da Caltex.
Ma la cosa strana e’ che qui il diesel e’ molto piu’ cara della senza piombo di circa 10 cents…mah.

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Arrivo a Kangaroo Island

15 Agosto 2012

Partiamo da Adelaide molto presto.
Abbiamo il traghetto alle 9 e ci vogliono buone 1,5 ore per arrivare a Cape Jervis dove salpano i traghetti della compagnia Sealink per Kanagaroo Island.

Il business del trasporto marino qui in Australia e’ gestito da poche societa’ in uno situazione economica di monopolio od oligopolio.
Lo avevamo gia’ constatato quando cercavamo di andare con il traghetto da Melbourne in Tasmania; trasporto gestito solamente dalla compagnia “Spirit of Tasmania” con prezzi assurdi sia per passeggeri che per veicoli e con necessita’ di prenotare in forte anticipo vista la limitata disponibilita’ di posti.

Uguale qui, dove esiste solamente l’aereo (anche questo carissimo) ed il traghetto come mezzi per arrivare sull’isola.
La compagnia dei traghetti si chiama Sealink ed effettua di continuo il viaggio andata/ritorno tra la terra ferma (o mainland come la chiamano qui) e l’isola.
Il biglietto andata/ritorno e’ costato una fortuna:
360aud per 2 passeggeri ed un veicolo per un viaggio di appena 45 minuti.

Arrivati a Kangarro Island (circa 4200 abitanti, il cui nome venne dato dal capitano Flinders festeggiando un banchetto di canguro dopo mesi di navigazione), prendiamo il nostro collaudato caravan Toyota e ci dirigiamo a visitare Kingscote, la capitale dell’isola. Niente di che, ma il viaggetto merita lo stesso per venire a vedere i pellicani che sostano sulla spiaggia.


Ogni giorno alle 17 qui un omino da da mangiare ai pellicani per i turisti. Mette un po’ di tristezza pensare che questi pellicani che abbiamo incontrato sostano in questa piazzola sapendo del consueto appuntamento giornaliero.

Proseguiamo per la parte nord dell’isola il cammino verso l’ovest dove ci attende il nostro campeggio.

Sull’isola infatti esiste una arteria stradale asfaltata circolare che collega nord-ovest-sud-est oltre ad una miriade di altre strade secondarie, non asfaltate pero’.
Le distanze manco a dirlo sono enormi. Ci vogliono 1,5 ore per andare da est ad ovest su strade lunghe senza fine, pochi i benzinai e chiudono tutti alle 18, quindi come al solito occorre pianificare molto bene distanze/cosa vedere/benzina disponibile.

Ci fermiamo in un parco naturale a Parndana dove sapevamo che avremmo incontrato koala e canguri.
Mai scelta e’ stata piu’ bella.

Pochissime persone e quindi ottima possibilita’ di accarezzare gli animali indisturbati.
Avevamo gia’ fatto questa esperienza lo scorso anno nei vari parchi visitati a Brisbane e vicino Melbourne, ma c’erano tantissime persone, coda e sopratutto il koala lo potevi toccare solo per pochi minuti.
Nulla in confronto a qui.
Ingresso 12aud e permettono di entrare dentro il recinto dove si trovano koala ed accarezzarli e fare foto quanto si vuole.

C’e’ anche una mamma koala con il suo piccolo appena nato nella sacca 🙂


Il prezzo e’ piu’ che ripagato.
E noi ne abbiamo approfittato alla grande giocando con il mitico koala :-))))

Ovviamente siamo andati a salutare i nostri amici canguri, sempre golosi di qualcosa da mangiare…anche le capre 🙂

 

Arriviamo infine al nostro campeggio, il Western Kangaroo Island Caravan Park.
Assolutamente da consigliare!!!

Ragazzi, se il campeggio Bimbi sulla Great Ocean Road ci era piaciuto, questo lo batte alla grande.
Il campeggio si trova davanti al parco naturale Flinders Chase (altro esempio di nome dato in “onore” ad un navigante qui in Australia) e dentro ospita canguri e koala nel loro stato naturale.

 

Parlando con la proprietaria (la famiglia Beckwith) del campeggio scopro che sull’isola esistono solamente 3 campeggi per caravan e che il governo australiano non da piu’ alcun permesso di costruirne altri…quindi vige oligopolio puro!!
I suoi nonni avevano qui la loro tenuta con animali e campi agricoli; poi i suoi genitori nei primi anni 90 hanno incominciato a trasformarlo in camping, piantando anche alberi di eucalipto per fare ombra e per accogliere i koala.

Parlando con lei scopro anche che in kangaroo island tempo fa i koala erano quasi estinti, ma dopo che hanno iniziato il processo di ripopolazione di questo bellissimo animale, il loro numero e’ aumentato cosi’ tanto che e’ diventato un problema!!
La soluzione adottata? Sterilizzazione e infiammare gli eucalipti.
Non ci potevo credere! Dice che queste cose non vengono diffuse ai turisti sebbene vengano fatte.

Intanto qui, mentre passeggi per andare in bagno, in cucina o alla reception ti ritrovi tranquillamente questi simpatici animali che ti passeggiano davanti.
Mi ha fatto troppo ridere quando stavo parlando con la proprietaria del camping alla reception ed ad un certo punto vedo dalla finestra dietro di lei un canguro che saltellava ed attraversava la mia vista sulla finestra.

Bello l’incontro con questo piccolo koala “a piedi”, beccato scendere da un albero e risalire metri piu’ avanti su un’altro.

Curiosita’:
In Australia, l’isola ustraliana viene chiamata “mainland” per distinguerla dalle molteplici isole di cui e’ composta, Kangaroo Island e Tasmania incluse.

Suggerimento:
A parte che per ammortizzare il costo del viaggio in traghetto, conviene rimanere a dormire sull’isola almeno 3 notti per poter vedere e godere di tutto quello che offrono qui.
Parlando poi con la gente del luogo, scopriamo che l’inverno (quindi a Luglio ed Agosto) e’ il momento ideale per venire a vedere i canguri ed i koala, in quanto l’estate si ritirano verso il bush profondo o gli alberi piu’ alti e folti per ripararsi dal caldo afoso.

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Arrivo ad Adelaide

12 Agosto 2012

Lungo la strada che da Mt.Gambier ci porta ad Adelaide, passiamo per dei paesaggi altrettanto incredibili, dagli alberi che si intrecciano tra le due sponde della strada a distese immense ed interminabili di vite.

Siamo nella zona di Coonawarra, conosciuta per i suoi vini..che ancora pero’ non ho avuto il piacere di assaggiare.

Arriviamo finalmente ad Adelaide, con i suoi 1,2 milioni di abitanti (ho scoperto che in Australia effettuano il censimento della popolazione ogni 5 anni!!). Adelaide, a differenza di altre citta’ australiane, non e’ stata costruita dai galeotti ma dai coloni che qui hanno cercato di costruire una societa’ “perfetta” secondo la visione utopistica in voga nei primi anni del 1800.
Il risultato e’ che parlando con la gente del posto, tutti i cittadini non vivrebbero in nessuna altra citta’ e da un recente sondaggio Adelaide risulta essere la quarta citta’ piu’ vivibile al mondo.

Sono le 16 del pomeriggio e vista l’ora decidiamo di andare subito in centro citta’ per vederla di giorno.

In Australia infatti gli orari della maggior parte dei negozi sono dalle 9 alle 17 orario continuato, mentre degli uffici (banche, istituti governativi, etc) dalle 8 alle 17.
Questo abbiamo scoperto personalmente avere dei lati positivi e negativi. Positivi perche’ puoi fare compere o passare per esempio in banca in qualsiasi momento della giornata. Negativi e’ che il fatto che i negozi chiudono alle 17 ci mette un certo senso di ansia per riuscire a fare tutto in tempo.

Adelaide e’ una bella citta’, viva, piena di gente ma non troppo affollata o trafficata, il cui centro CBD (central business district) e’ organizzato a scacchiera in 4 parti: north terrace, south terrace, weste terrace, east terrace.
Molti parchi, molte universita’, un fiume, il mare vicino, centri culturali, tanti locali e pub.
Non lontano da qui ci sono delle ottime vigne nella zona di Adelaide Hill, Barossa Valley, Clare Valley, Mc Laren Vale.
Hanno addirittura creato un National Wine Institute dove vengono regolarmente realizzati degli incontri di degustazione e presentazioni a tema. La struttura e’ a forma di barile di vino..moooolto orginale. Ma perche’ noi non abbiamo la stessa cosa in Europa!!!???

Esiste come anche a Melbourne, una linea di autobus gratuita che effettua un tragitto circolare per tutto il CDB, permettendo di spostarsi senza fare uso dell’auto.

Coincidenza vuole che il prossimo fine settimana ci sara’ a Barossa Valley la giornata di cantine aperte…ovviamente non me lo perdo!!

In questi giorni mi dedico alle varie attivita’ burocratiche in vista del trasferimento il prossimo anno.
Contatto il servizio Centerlink, Medicare, TAFESA per il corso di lingua inglese gratuito per gli immigrati, e la motorizzazione per la futura patente.

Intanto, passo in banca a ritirare il bancomat.
A parte il fatto che nella nuova banca NAB offrono internet gratuito wifi con poltrone per poterti sedere in attesa di essere servito, le impiegate sono state ultragentili…mostrandoci in diretta sul monitor del loro pc come effettuare alcune operazioni di internet banking sul loro portale.

Giriamo piu’ volte per il centro e zone limitrofi perdendoci per le viuzze ed i locali, godendo della temperatura mite invernale (altro che Melbourne e la Tasmania!!).


Scoviamo anche una via con un nome che mi piace 🙂

Facciamo anche un salto a Glenelg, la zona balneare carina vicina alla citta’, per vedere che aria tira…e spiare un po’ 🙂

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Kangaroo Island: Kelly caves ed i leoni marini australiani

16 Agosto 2012

Il secondo giorno sull’isola inizia con incontri con canguro la mattina appena allzati, lungo la via verso le doccie.

Il tempo e’ pessimo, con pioggia sparsa alternata a temporali od a schiarite.
Un tempo monsonico.

Decidiamo di proteggerci dal tempo e di andare a visitare le cave di Kelly, una forza della natura sotterranea con stalattiti che crescono 1mm all’anno.


Ingresso caro forse, 15 aud a persona.

Ci rifacciamo mangiando nel nostro caravan con vista Vivonne bay, con mare smeraldo e limpidissimo.

Nel pomeriggio, andiamo a Seal Bay nell’estremo sud dell’isola a vedere i famosi leoni marini australiani.
Esiste anche la specie di leoni marini neo zelandesi, piu’ scuri e grassi, e s trovano a pochi chilometri ad ovest, ma ci andremo domani.

Anche qui il prezzo di ingresso e’ salato (come se ne approfittano gli isolani!!!) ma almeno riusciamo a vedere lo spettacolo da vicinissim di questi animali nella baia dove vanno a riposare quando non sono a pescare e dove fanno crescere i loro piccoli.

 

 


Comunque non consiglierei di pagare la cifra che chiedono per entrare (15 aud a persona).

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Kangaroo Island: i leoni marini neo-zelandesi

17 Agosto 2012

A parte il primo giorno dove assieme a noi c’erano altri 3 caravan (quindi nulla visto le enormi dimensioni del campeggio), da ieri siamo ufficialmente soli nel western kangaroo island camping.

Decidiamo di approfittarne e di fare un giro per questo fantastico posto lungo il “koala walk”, un percorso all’interno del camping.

Qui incontriamo koala

e tantissimi canguri e wallaby.


In particolare abbiamo avuto la fortuna di incontrare questa femmina con il suo piccolo dentro la sacca 🙂

Visto che il tempo finalmente ci e’ amico non piovendo, decidiamo di andare al parco Flinders Chase National Park che si trova qui a lato a 3 km, costo entrata 10 aud a persona.

Su consiglio della proprietaria del camping facciamo l’escursione chiamata Snake Lagoon walk, che con i serpenti non ha nulla a che vedere.


In compenso e’ un bellissimo percorso di 1,5h che attraversa alberi di mimose ed eucalipti per poi attraversare il fiume Rocky River. Si costeggia il fiume fino alla sua foce sul mare, godendo di alcune rapidi e cascate che si formano lungo il percorso.
Da fare assolutamente.

Incredibilmente eravamo i soli a fare questa escursione.
Sembra che i turisti preferiscano andate in giro in auto, fermarsi in un posto, scattare la foto..e via!
Invece e’ bello godere della natura e dei dettagli che solo camminando si riescono ad apprezzare.

Non potevamo infine  non andare a vedere questa formazione curiosa di roccia di granito chiamato Remarkable Rocks, proprio sulla sponda del mare. Ammassi di roccia erosi dal vento e dal mare come sta accadendo ai 12 Apostoli sulla Great Ocean Road.

Tra le roccie tira poi un vento che quasi ti porta via!

E per concludere in bellezza la giornata e prima che faccia buio, siamo andati a vedere l’Admirable Arch dove vive la colonia di leoni marini neo-zelandesi.

 

L’intero panorama naturalistico e’ fantastico e gli animali sono solo la cigliegina sulla torta.


Qui vengono a riprodursi a gennaio ma durante l’anno cacciano..e si riposano… come si puo’ notare
:-))

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Adelaide, Victor Harbor ed i vini della Mc Laren Vale

18 Agosto 2012

E’ sabato e siamo appena tornati da Kangaroo Island passando 3 giorni di puro isolamento internet e telefonico (i cellulari prendono con la linea Telstra solamente sulla parte est..e noi eravamo ad ovest ad 1,5ore di auto!!)?

Visto che siamo a Cape Jervis nell’estremo sud della penisola Fleurieu, vale la pena di ritorno ad Adelaide passare a vedere Victor Harbor, famosa per la sua isola di granito raggiungibile con un ponte a piedi o all’antica con un vagone trainato da un cavallo.

               
Sinceramente questo ultimo metodo mi e’ sembrato un po’ barbaro e poco simpatico per un povero cavallo che deve trainare tutta quella gente!

Victor Harbor e’ anche un ottimo punto di avvistamento delle balene che risalgono dal mar artico.
Noi non ne abbiamo viste, ma in compenso abbiamo fatto un incontro con un pinguino 🙂

Lungo la strada verso nord verso Adelaide, ci imbattiamo nella zona di Mc Laren Vale, una delle valli conosciute dello stato del South Australia per i suoi vini, in particolare lo Shiraz.


In questo stato infatti vengono prodotti il 21% dei vini australiani!

Ci fermiamo in una casa vinicola o “cellar house” (chiudono tutti alle 17…manco a dirlo) con vista stupenda sulle vigne, a degustare moltissimi vini loro….GRATIS!

 
Scopro infatti che qui tutte le case vinicole permettono di degustare gratuitamente quanto si vuole, senza l’obbligo di comprare nulla.
Come in molte attivita’ commericiali australiane, anche qui hanno un forte senso del business.
Oltre infatti a vendere il loro prodotto (in questo caso il vino), ti piazzano anche una serie infinita di gadget del loro marchio, dalle magliette agli attrezzi per il vino.

Se volete sapere l’esito della degustazione, nessuno meritevole, meglio pero’ di quelli assaggiati in Sud Africa, interessante lo Shiraz, ma a prezzi incredibili!

I vini australiani sono inspiegabilmente venduti allo stesso prezzo, se non piu’ cari, dei vini di importazione italiani/francesi/spagnolo. E’ corretto sottolineare pero’ che i vini importati non sono della migliore fattura…

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Adelaide ed i vini della Barossa Valley

19 Agosto 2012

Come da programma, oggi e’ la giornata in cui andiamo finalmente a visitare la famosissima zona della Barossa Valley, approfittando di questo fine settimana in cui 22 vinerie hanno organizzato delle giornate di degustazione, con cibo e musica.

La zona della Barossa Valley ha origine tedesche essendo stata fondata nella meta’ dell’800 da una colonia di luterani scappati dalle persecuzioni nel loro paese.
Molti case ricordano infatti lo stile tedesco, con balconi di legno e gerani che spuntano da tutte le parti.

Ci fermiamo presso la cantina St Hallett dove degustiamo un buon Schiraz Scholz Estate del 2010.
Buono, ma mi viene un colpo quando scopro il costo della bottiglia: 40 dollari???!!

Meno male che ci rifacciamo con la musica country offerta fuori. Qui la gente e’ venuta a passare la domenica con la famiglia o amici, passando il tempo libero in aperta campagna, ma senza girare veramente per piu’ cantine nella stessa giornata.
Assomiglia dunque poco al nostro concetto di “cantine aperte”.

Noi invece, dopo esserci rilassati un po’, andiamo a fare visita alla cantina piu’ conosciuta e blasonata dell’Australia: Penfold’s.

E qui scopro una cosa interessante e sbalorditiva.
La legislazione australiana permette che le aziende vinicole effettuino il blend di uva proveniente da zone completamente diverse l’una con l’altra. E’ come dire che il brunello di montalcino puo’ essere fatto mischiando il sangiovese proveniente dalla zona di montalcino come da una qualsiasi altra zona d’Italia!!
Inoltre, non obbliga il rispetto di alcuna percentuale di taglio tra le eventuali diverse uve di cui e’ composto un vino.
Il tutto (dicono loro) per permettere di garantire il miglior prodotto ogni anno, quindi se una zna ha dato pochi risultati, prendono l’uva da un’altra zona con magari diverse percentuali.
Alla faccia della identificazione del territorio tanto cara a noi europei…che io pero’ condivido.

Girovagando infine per la valle, incontriamo almeno 2 cimiteri accanto letteralmente alle viti…non ci potevo credere!

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