Cina: il tempio Shaolin e l’ esercito di Terracotta

05 – 08 Giugno 2013

Saluto Pechino e salgo a bordo del mio secondo treno notturno in Cina, direzione Zhengzhou.
Quasi 9 ore di viaggio su un comodo treno con cuccetta per soli 30€.
Che paese meraviglioso ed incredibilmente economico…e con gente così..particolare diciamo..come questa signora che si protegge le mani con delle specie di presine per cucinare!

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Arrivare qui a Zhengzhou è facilissimo e mi rendo che ho scelto bene ad usarlo come base per visitare le cave Longmen prima ed il tempio Shaolin dopo.
Mollate le borse in hotel, fatta una sana doccia e sono pronto per visitare come prima cosa proprio le cave.

In Cina nelle grandi città trovare qualcuno che parli inglese è una impresa, figuriamoci in cittadine lontane dal turismo straniero, come qui. Per fortuna nel mio albergo una receptionista riesce a mettere alcune parole sensate in fila ed io cosa faccio? Le faccio scrivere su pezzi di carta come si dice in cinese “voglio andare alla stazione del treno” etc. Utile e divertente!!

Con un treno, in 40 minuti da Zhengzhou mi porto dirigo nella città di Luoyang e con un taxi in pochi minuti sono all’ ingresso di Longmen.

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Curiosità:
In Cina il processo per salire su un treno è simile al concetto dell’ aereo quindi meglio venire in stazione almeno 30 minuti prima della partenza! All’ ingresso della stazione controllano biglietto e documento ed effettuano controlli di sicurezza dei bagagli e persone.

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Entrati nel terminal dei treni si attende in una apposita enorme sala dedicata al proprio treno.

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Alcuni minuti prima della partenza, aprono i cancelli e fanno passare solo chi ha in mano il biglietto di quel treno.

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Si attende quindi in fila l’ ingresso nella propria carrozza (va beh, quando arriva il treno poi la fila diventa in realtà sempre un caos!).

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Direi un processo ottimo per la sicurezza e per evitare che scrocconi o venditori ambulanti entrino a bordo!!! Come succede in qualche Paese che conosco…

Ma cosa c’è di tanto interessante qui?
Il buddhismo è stato ufficialmente introdotto in Cina dall’ India nei primi anni DC e nei secoli a seguire ci sono stati imperatori che ordinarono il divieto della pratica del Buddhismo ed altri,  come Xiaowen, che invece fece scavare intere ed enormi grotte ispirate a Buddha, le cui più famose sono appunto queste di Longmen. I lavori delle cave di Longmen sono iniziati nel 493 DC quando l’ imperatore Xiaowen trasferì la capitale a Luoyang.

Le cave di Longmen sono ricavate su due colline attraverso cui scorre il fiume Yi.

Stiamo parlando di 2300 cave e nicchie, piu’ di 2800 iscirizioni sul muro, circa 80 pagode buddhiste, e circa 110,000 statue buddhiste!!

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La collina ovest è dove è stata creata la cava più grande e famosa, il tempio Fengxian.
Ma sono dovuto andare nella sponda est per poterla ammirare bene. Incredibile quello che l’ essere umano ha voluto e potuto creare spinto da una necessità e convinzione religiosa,  quella del Buddhismo. Qui infatti si ha una panoramica perfetta di come da una collina ricca di alberi abbiano ricavato una serie incredibili di nicchie, da dimensioni enormi a piccolissime, con una altrettanto serie incredibili di piccoli/grandi Buddha.

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Il vero piaciere è stato salire in cima fino al tempio “Xiangshan”. Vista spettacolare ed aria fresca estiva!!

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In Cina, si sa, molta gente fuma…e molto. Ma soprattutto ovunque!
Addirittura dentro le cave di Longmen!! Penso che solo in questo paese lo permettino 😉

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Il giorno dopo mi aspetta una alzataccia alle 6 per poter prendere il primo bus verso Dengfeng Shaolin e visitare il tempio Shaolin.

Beh, alzataccia per me ma in Asia la gente si alza presto ed è superattiva alle prime luci del giorno!! Dal taxi che mi porta al terminal dei bus vedo i soliti signori/e in pieno esercizio fisico mattutino in una piazzetta. Con in mano il solito foglietto con istruzioni in cinese da mostrare al tassista prima ed all’ ufficio dei biglietti del bus dopo, ed in poco tempo sono a bordo del “moderno” mezzo di trasporto verso la citta’ di Dengfeng.

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Di nuovo sono il solo turistica straniero, e pure occidentale! Due ore di viaggio e finalmente sono a destinazione.

Ed è successo di nuovo! Cosa? Che mi sveglio la mattina e non so come finirà la giornata ma so che accadrà qualcosa di particolare.
Il viaggio intorno al mondo ha rotto la monotonia della mia vita quotidiana.
Ed infatti, non so come, ma finisco su un bus con guida in cinese per la zona di Shaolin.

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Peccato che io NON parli cinese! Va beh, mi aggrego lo stesso e vengo avvicinato da una famiglia cinese la cui figlia parla un po’ di inglese. E sapete cosa? Loro sono qui per iscrivere il bambino di 5 anni il prossimo anno alla scuola di kunfu nel tempio Shaolin per farlo formare caratterialmente!!! Solo che il bimbo è ignaro di tutto ancora 🙂
Famiglia supergentile che mi offre anche il pranzo in una taverna locale. Fantastico.

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Il tour, accompagnato a questo punto dalla mia nuova guida “inglese”, inizia nel tempio Fawang, uno dei primi tempi buddhisti nella antica Cina e fondato nel 71 DC da due maestri indiani.

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Qui vedo i veri monaci alle prese con il quotidiano allenamento kung-fu. Vivono, dormono, studiano e si allenano tra questre quattro mura. Ovviamente non esiste la “donna delle pulzie” per cui come in un regime militare devono anche cucinare e pulire da se!

Sicuramente molto formativo!
Ed e’ stranamente poco visitato e conosciuto dai turisti. Siamo infatti praticamente solo noi qui.

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Camminando scovo un bambino dalla pettinatura…insolita direi.

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Il tour prosegue per il tempio più famoso: il tempio Shaolin, nella list dei siti UNESCO World Heritage. Fondato nel 477 DC e prende il suo nome dalla montagna sopra la quale e’ stata costruita, ovvero la montagna Shaoshi (“shao”) e da “lin” che significa “foresta”.

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All’interno dell’enorme complesso del tempio trova spazio anche la foresta delle Pagode.

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Ma l’ attrazione per molti, me incluso, è andare a visitare il “Centro addestramento Shaolin”.

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Una scuola di kung-fu per ragazzi di diverse età…come il bambino della famiglia che ho conosciuto in questa giornata di tour cinese.
Anche qui vivono e dormono insieme in camerate con letti a castello, effettuano le pulizie, etc.

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Mi ha colpito vedere veri e propri bambini (si parte dai 6 anni!!) che vengono spediti qui, tra le montagne di Shaoshi, lontano dai genitori ed amici, per studiare sì ma principalmente per imparare le arti marziali in un contesto sociale maschile dove l’ individuo non esiste, esiste il gruppo. Interessante.

Davanti alla scuola enormi piazze dove al pomeriggio, come dei veri e propri militari, i ragazzi si esercitano ed allenano duramente. Sembrava un film!!

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Volendo vedere una dimostrazione pratica del Shaolin, qui al lato in un piccolo teatro dove ogni giorno ad orari precisi fanno piccole dimostrazioni coinvolgendo anche alcuni del pubblico. Mah..e’ stata un po’ una delusione.

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Ma al termine non ho resistito alla tentazione di fare una foto con alcuni di loro 😉

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Terminata la esperienza di kung-fu, con lo stesso bus me ne torno a Zhengzhou (attenzione che l’ ultimo parte alle 17.30!). Il giorno dopo inaffti mi aspetta il mio terzo ed ultimo treno notturno in Cina, verso Xian ed il famoso esercito di terracotta.

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Xian, antica capitale durante la dinastia Zhou e Qin. Come per tutte le grandi città cinesi, anche qui non mi aspettavo una città di particolare interesse.
Ecco infatti le due principali torri simbolo di Xin, la “Torre della campana” e la “Torre dei tamburi”. Nomi originali visto che nelle rispettive torri c’è una campana e dei tamburi!

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E vicino alle due torri si sviluppa il quartiere mussulmano (pieno di nuovo di negozi turistici) dove incontro dei curiosi mix di cinesi/mussulmani. Ammetto che è stata la prima volta che li abbia visti..

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Ma Xian è famosa in tutto il mondo per la grande attrazione: il museo dell’ esercito di terracotta! Il vero motivo della mia venuta fino qui.

Xian (4)

Infatti, arrivato in ostello di mattina molto presto, la prima cosa che faccio è aderire al tour verso il museo. Difficile da raggiungere con mezzi propri altrimenti.
E così alle 8 in punto parto a bordo di un minivan assieme ad altri turisti dell’ ostello verso quello che è stato il più grande mausoleo del mondo 🙂
Dopo oltre 1 ora di viaggio (proprio vicino non è in effetti) raggiungiamo il luogo dove l’ imperatore Qin Shi Huang della dinastia Qin, il primo ad unificare la Cina nel 221 AC e colui il quale unì molti settori della Grande Muraglia dando vita appunto alla prima forma di Muraglia, ossessionato dall’ immortalità e convinto della necessità di essere protetto dopo la sua morte, fece realizzare un completo esercito di terracotta: dai soldati, agli arcieri, ai cavalieri fino ai generali. Perfetti nei dettagli, fino anche al colore della pelle e dei vestiti.

L’esercito di statue e’ stato interrato in prossimità del punto dove l’ imperatore Qin è stato sepolto, in sua difesa appunto, nel 210 AC.

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Attenzione: all’entrata nel museo occorre per motivi di sicurezza mostrare un documento di riconoscimento, anche quello nazionale. Io ignaro di tutto non lo avevo con me, e la guida cinese con cui ero cosa fa? Mi “presta” quello di un suo amico e cosi’ per la giornata sono diventato magicamente un certo francese Jean-Baptiste!!

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Curiosità: Queste statue sono state scoperte per puro caso nel 1974 da un contadino della zona nell’ intento di scavare pozzi per l’ acqua. Oggi questo signore firma autografi di un suo libro all’ interno del museo!

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Interessante che la tomba di Qin non sia stata ancora “profanata” in quanto si pensa sia pieno di trappole. Stanno da anni effettuando degli studi per analizzare gli interni della tomba e dei suoi cunicoli (in stile Piramide dei faraoni). Ma dai!!!

Ironia della sorte l’imperatore morì (avvelenato!) prima che l’ esercito fosse completato e per questo molte statue sono state ritrovate incomplete.

Come queste statute senza testa.

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La visita a questo enorme museo di esercito di terracotta è uno di quei “must” quando si viene in Cina. Assolutamente interessante.
Sebbene quando sono arrivato ed ho visto le prime statue abbia pensato “va beh ma sono solo statue di terracotta!”, sono i dettagli e la storia che c’è dietro ad avermi affascinato. Si pensa che i visi dei soldati siano state realizzati a somiglianza degli autori, ridotti a lavorare in schiavitù e, per mantenere il segreto su dove fossero state seppellite le statue..sono stati uccisi tutti!! Come lo si sa? Non lontano da qui sono state ritrovate le ossa!! E molti hanno lasciato la loro “firma” incidendo il loro nome sulle statue che hanno scolpito.

Curiosità:
La tecnica di realizzazione delle statue era incredibile a quei tempi. Il busto fatto di un impasto di terra, paglia ed acqua, essiccato e reso vuoto al suo interno mentre invece le gambe, più solide per sostenere il peso, sono piene.

Peccato solo che il luogo dove si trovava l’ esercito era il segreto di Pulcinella! Alla morte di Qui infatti, i ribelli hanno scavato e trovato le statue distruggendole TUTTE e dando fuoco alle armi e carri di legno di cui erano dotati i soldati. Ecco perchè molte statue sono in posizione di guerra..ma disarmati. Quindi, quelle che oggi vedo in piedi o dentro delle teche di vetro sono in realtà delle ricostruzioni tipo puzzle da pezzi trovati. Molte giaciono ancora a terra in mille pezzi, visibili ad occhio nudo. Un lavoro di restauro che durerà secoli!

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Già ma quante sono le statue? Beh, di fatto le statue sono state depositate in 3 luoghi diversi ed il giro migliore onde evitare la folla di turisti è visitarle tutte e 3 la mattina iniziando dalla sala 3, poi la 2 ed infine la 1.

In totale sono state trovate circa 8000 statue ma si pensa siano ancora di più. Ed i lavori di restauro sono continui sebbene, giustamente, si svolgano quando il museo è chiuso…ai turisti.
E così, inizio il mio giro proprio dalla sala 3, quella meno ricca di statue “ricostruite” posizionate nel loro luogo originale ma dove sono in esposizione in delle teche alcuni esempi.

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Così che mi sono potuto avvicinare moltissimo. Come dicevo sono i dettagli che mi hanno affascinato. Le statue sono perfette (sebbene più alte rispetto alla reale statura delle persone a quei tempi!), curate nei particolari, dalle espressioni facciali ai capelli ai vestiti. La statua forse più famosa è questo arcere, da dove, per esempio, dalle scarpe si evince il suo grado sociale (punta rialzata significava alto grado) e dai chiodi sulle suole si capisce che era sposato (la moglie inseriva i chiodi sulle suole del marito).

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Curiosità:
Molte armi, quelle almeno che si sono salvate dalle fiamme, sono arrivate in perfetto stato ai giorni nostri grazie alla tecnica della cromatura che, a quanto si pensava era stata inventata dai tedeschi ed americani negli anni 1937-1950 ma a quanto pare era già conosciuta dai cinesi 2200 anni fa!

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La sala 2 invece è la più piccola delle tre ma ha una caratteristica: era il quartier generale dell’ esercito!
Infine la sala 1, la più grande e ricca di statue e forse anche la più famosa (è piena di turisti). Con le sue 6000 statue è immensa. Inizio il mio giro al suo interno dal fondo, dove sono posizionate le statue in fase di restauro, per poi avvicinarmi sempre più al punto classico dove si può ammirare l’ esercito nella interezza..o quasi 🙂

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Già nella sala 3 ma ancora di più qui, mi balza all’ occhio la disposizione in file dei soldati lungo dei veri e propri corridoi, costruiti a 5mt sotto il livello attuale. Il pavimento di ogni corridoio dove erano disposte le statue era fatto di piastrelle di ceramica, mentre invece il tetto era costituito da legno ricoperto da materassi di fibra e terra, il tutto per rendere perfettamente sigillato l’esercito.

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Bene, la mia prossima tappa in Cina sarà Chengdu ed i suoi panda 😉
E sapete cosa? Sulla mappa ero convinto potessi raggiungerla con un treno. Mi è venuto un colpo quando mi sono reso conto che erano oltre 15 ore di viaggio. Gulp! Ergo…sono stato costretto a volare ed in aeroporto in Cina si possono incontrare un sacco di cose interessanti ed una soluzione geniale: un cubo dove dormire in attesa del proprio volo, in puro stile giapponese. Fantastico!

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Buon viaggio a tutti!

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